Sec. XVII-XVIII
Le ricche famiglie mercantili greche del quartiere del Fanar, da cui il nome fanarioti, consolidarono con il sostegno turco il processo di grecizzazione dei Balcani, favorendo soprattutto nei principati danubiani un profondo rinnovamento culturale, che si ispirava comunque a modelli occidentali. Ne sono testimonianza la fondazione dell’Accademia palatina di Bucarest (ultimo quarto del XVII secolo) e di Iaşi (1707), con un forte orientamento scolastico, ma con l’insegnamento in greco. In quegli anni fu pubblicata la prima Bibbia in romeno (Bibbia di Bucarest, 1688) e fu attiva la tipografia del metropolita di Valacchia, Antim Ivireanul (†1716), di origine georgiana, che stampò in romeno, greco, slavo, georgiano e arabo. Nel periodo fanariota iniziò un processo di laicizzazione della cultura e si fecero sentire gli influssi dell’illuminismo francese.
Bibliografia: A. Camariano-Cioran, Les Académies princières de Bucarest et de Jassy et leurs professeurs, Thessalonique 1974.