Sec. XIV-XV
Questo monastero (chiamato anche Na slovanech) fu fatto costruire dall’imperatore Carlo IV nel 1347 nell’ambito del rinnovamento urbanistico della capitale. La particolare sensibilità dell’imperatore per la tradizione liturgica slava, di cui si era conservata memoria nella capitale, determinò l’introduzione nel monastero della liturgia croato-glagolitica di tradizione latina, celebrata dai monaci benedettini giunti dalla Dalmazia, rinnovando così una tradizione che aveva già caratterizzato il monastero di Sázava durante l’xi secolo. Fra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento il monastero produsse diversi testi, a cominciare dalle Sacre Scritture, in antico ceco, ma scritti in glagolitico quadrato. Il monastero promosse due fondazioni anche in Polonia (Oleśnica e Kleparz, Cracovia), in cui fu ugualmente introdotta la liturgia croato-glagolitica, e continuò a essere attivo anche all’epoca hussita, divenendo un centro dell’Unione dei Fratelli boemi, per poi entrare nell’alveo della controriforma cattolica con l’avvento degli Asburgo.
Bibliografia: L. Pacnerová, Staročeské literární památky a charvátská hranatá hlaholice, in “Slovo”, LVI-LVII, 2006-07, pp. 405-20; K. Kubínová, K. Benešová, V. Čermák, T. Slavický, D. Soukup, Š. Šimek, Karel iv a Emauzy. Liturgie, obraz, text, Praha 2017.