Sec. XIII-XVI
All’inizio del XIII secolo l’area compresa fra l’odierna Mongolia orientale e la Cina occidentale era abitata da un coacervo di popolazioni nomadi e seminomadi. La lingua mongola appartiene al ceppo altaico che, sebbene ancora oggi oggetto di studio, sappiamo essersi presto diviso in tre macrogruppi: turco, mongolo e tunguso. Quelle tribù erano tutte più o meno comprese in questo insieme etnico-linguistico. Agli inizi del XIII secolo emerse una personalità che nell’arco di un decennio sconfisse e sottomise, fino a unificarlo, il complesso universo tribale sommariamente descritto. Nel 1206 Temujin aveva il controllo pressoché totale della regione; procedette a una radicale riorganizzazione militare e creò un’unione di nomadi che ben presto sarebbe uscita dall’anonimato della steppa per confrontarsi con il mondo intero. Temujin, chiamato Chinggis Khan (“sovrano universale”, o letteralmente “sovrano oceano”), da cui ha origine il nome Gengis Khan, alla guida di un esercito compatto di guerrieri mobili dette avvio a un’opera di conquista a Oriente con la sconfitta della Cina nel 1215 e a Occidente con un’operazione lunga oltre quarant’anni. Le campagne militari furono devastanti e portarono distruzione in tutto il continente eurasiatico, ma ben presto i mongoli dovettero confrontarsi con la ricostruzione e il governo, sfide assai difficili considerata l’estensione dei territori conquistati. L’impero mongolo rimane il più vasto mai costruito nella storia dell’umanità e coprì ben tre continenti. Presto si frantumò in quattro realtà diverse che corrispondevano ai domini dei quattro figli di Gengis Khan (morto probabilmente nell’agosto 1227), fra cui il khanato dell’Orda d’oro (metà XIII-inizio XVI secolo). L’impero mongolo, sebbene di breve durata, ha costituito il potere collettivo più vasto nella storia dell’Eurasia e ha garantito almeno mezzo secolo di pace e sicurezza sulle vie di transito internazionale, consentendo a mercanti e viaggiatori di tutti gli angoli del continente di raggiungere luoghi fino a poco prima solo immaginati e mettendo in contatto culture diverse.
Bibliografia: N. Di Cosmo, A. J. Frank, P. B. Golden (a cura di), The Cambridge History of Inner Asia: The Chinggisid Age, Cambridge-New York 2009.
A cura di L. Pubblici