West Slavs

West Slavs Westslaven Sec. VI

Riguardo agli Slavi occidentali, si può leggere in LMA sia la voce generale Westslaven, curata da L. Leciejewicz (si veda in italiano il suo volume: Gli slavi occidentali. Le origini della società e delle culture feudali, Spoleto 1991), ma anche una voce piena di dettagli (anche se piuttosto caotica) sulla cosiddetta Germania slavica (Elb- und Ostseeslaven) di E. Bohm, che si concentra sui rapporti fra germani (poi tedeschi) e slavi, che genericamente erano anche chiamati Venedi (Wenden). A questo etnonimo è dedicata anche una voce in DEM: Vendi (sic!), che distingue fra Vendi e Venedi (popolazione non slava) e cerca senza riuscirci di tracciare una storia degli slavi in area germanica. Fra le confederazioni tribali o le tribù, che si stanziarono in questa area, si citano Veleti (Wilzen) e Lutizi (Lutizen, con rimandi alle singole tribù), Obodriti (Abodriten, con rimandi alle singole tribù fra cui i Polabi), gli Havelli (Heveller) nell’area del Brandeburgo, i Sorabi (Sorben), e altri ancora, fino alla Baviera, in cui si collocano i cosiddetti Slavi di Regnitz (Regnitzslaven) e altri ancora, ma risulta difficile ricostruire l’insediamento e l’evoluzione delle diverse aggregazioni anche per la scarsità di fonti storiche e soprattutto per il costante processo di assimilazione, iniziato proprio con la cristianizzazione. Solo i serbi-lusaziani (Lausitz) hanno mantenuto la propria identità fino a oggi, ma la storia della Lusazia appare completamente inserita all’interno di quella tedesca. In questo contesto ci vengono però in aiuto le ricerche sui toponimi, condotte nel secolo scorso da M. Vasmer. Nell’ambito della cosiddetta Germania slavica si può ancora far riferimento agli eventi e ai personaggi, che caratterizzano la progressiva assimilazione al mondo germanico e le conseguenti reazioni slave. Vi furono numerose rivolte pagane, fra cui quella famosa del 983 (Slavenaufstand), per sedare la quale intervennero anche i re polacchi, di cui parla nella sua Cronaca Thietmar (Merseburg). Si possono leggere ancora le voci dedicate ai principi e re slavi (per es. la probabile dinastia di Dragowit, VIII-XII sec.). Contro le popolazioni slave, ancora pagane che vivevano a oriente dell’Elba (Elbe), genericamente chiamate Venedi, si diressero i crociati danesi e tedeschi ai margini della seconda crociata (1147) (Wendenkreuzzug). A queste popolazioni slave si aggiungono quelle delle aree della Moravia (Mähren), della Boemia (Böhmen) e della Polonia (Polen), che hanno però avuto una storia autonoma. Un caso a parte è quello della Pannonia. Fra le testimonianze più antiche sugli slavi occidentali si deve citare la Cronaca del vescovo di Amburgo e Brema, Adamo († 1081-1086), che però sia DEM, sia LMA citano quasi esclusivamente in relazione alle regioni scandinave.

 

Bibliografia

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 A cura di D. Pierozzi

By: Garzaniti M.
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