Sec. XVI
Il sovrano Sigismondo Augusto (1520-1572), che non aveva eredi diretti al trono, spinto dalle impegnative vicende belliche, a settentrione contro la Russia, a meridione contro i tatari di Crimea, decise di appoggiarsi alla nobiltà polacca e lituana per costituire un’unica confederazione. Nel 1569 riunì la dieta (sejm) dei nobili polacchi nella città di Lublino, a cui si aggiunsero i nobili lituani. Cedendo alle pressioni della nobiltà polacca, furono annesse al regno polacco alcune province rutene, fra cui la città di Kiev, ma si garantì alla nobiltà lituana una propria dieta, che insieme a quella polacca avrebbe costituito una dieta comune. A Lublino il re ratificò l’atto di unione che sanciva la nascita della “Confederazione delle due nazioni, polacca e lituana” (pol. rzeczpospolita, calco dal lat. res publica), che durò fino alle spartizioni alla fine del XVIII secolo. Non aderì invece la dieta della nobiltà prussiana, mentre il sovrano concedeva a un ramo della famiglia degli Hohenzollern la successione sul trono ducale della Prussia. La dieta della Confederazione si rifiutò di assumere delle decisioni sull’elezione del successore al trono dopo la morte di Sigismondo, soprattutto per timore che salisse al trono un rappresentante degli Asburgo, e solo successivamente furono stilate delle regole che dovevano soprattutto garantire i privilegi nobiliari e la pace interconfessionale. La pratica del veto (liberum veto), sia nella dieta generale sia in quelle locali, comportava l’unanime consenso dei membri dell’assemblea, impedendo di fatto la legiferazione e lasciando il potere nelle mani delle grandi famiglie aristocratiche. La storia del sejm polacco è comunque molto antica, dal momento che è attestata già nel XII secolo, e potrebbe essere messa in relazione con i più antichi costumi slavi. Ancora oggi il termine designa la camera bassa del parlamento polacco.
Bibliografia: W. Czapliński (a cura di), The Polish Parliament at the Summit of Its Development (16-17th centuries): Anthologies, Wrocław 1985.