Dalmazia

Dalmatien Sec. V

In DEM la Dalmazia, scritta da F. Šanjek, medesimo autore della voce Croazia, viene considerata in stretto rapporto con la Croazia interna e sotto la minaccia dell’espansione veneziana, che la acquistò definitivamente dal re ungherese (1409), deprimendo l’autonomia delle città dalmate. Ben più articolato appare il magistrale articolo di J. Ferluga in LMA, che costituisce solo la parte centrale della voce assai lunga e complessa Dalmatien, che comprende anche una lunga sezione dedicata all’archeologia medievale dell’area. Nella sua riflessione entrano in gioco sia Bisanzio, sia i Franchi e successivamente Venezia, il regno croato e ungherese, che si contendono quest’area di straordinaria importanza strategica ed economica, con le sue numerose città, in cui alla popolazione locale progressivamente subentrarono sia gli slavi, sia i veneziani. Nell’area si formarono ben radicati potentati locali, che mai riuscirono, tuttavia, a creare un’entità statuale autonoma. A queste città, alle isole dalmate o ai potentati locali sono dedicate anche singole voci, fra cui ricordiamo in particolare Antivari (Bar), Zara (Zadar), Spalato (Split) e Ragusa (Dubrovnik). La lettura delle vicende di queste città è dichiaratamente in chiave croata e assai succinta (per esempio in confronto con le città del Sacro Romano Impero), mentre appaiono in secondo piano gli stretti rapporti fra le due rive dell’Adriatico. La voce Ragusa contiene un’ampia parte dedicata all’economia, che giunge al 1808. In DEM Ragusa si trova sotto Dubrovnik con una lettura croatizzante della sua storia e con diverse imprecisioni. In LMA si incontra anche la popolazione dei Narentani (Narentaner) e la famiglia dei Frankopani con ampi riferimenti di storia economica o di storia dell’arte. Nella voce Istria (DEM) si tratta la storia della penisola adriatica dai primi decenni a.C. fino a 1947 (sic!), e rimane ben poco spazio alla storia medievale, mentre in Istrien, con una struttura simile alla voce Dalmatien, Ferluga ripercorre le vicende storiche dell’area, che vede svilupparsi progressivamente sulle coste densamente popolate la potenza veneziana, mentre all’interno il suo territorio, organizzato feudalmente, fin dal XIV sec. era inserito gradualmente nello stato asburgico.

Bibliografia

P. Bartl, Bar, in LMA, vol. I, Stuttgart-Weimar 1999, p. 1430.

Dalmatien, in LMA, vol. III, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 444-457 (la voce è composta da tre sezioni curate da studiosi diversi: J. Hahn (I. Die Spätantike Provinz Dalmatia), J. Ferluga (II. Geschichte und Wirtschaftsgeschichte im Mittelalter), Ž. Rapanic (III. Archäologie).

F. Šanjek, Dalmazia, in DEM, vol. I, Roma 1998, pp. 533-534.

F. Šanjek, Dubrovnik, in DEM, vol. I, Roma 1998, pp. 602-603.

L. Steindorff, Frankopani, in LMA, vol. IV, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 746-747.

G. Fedalto, Istria, in DEM, vol. II, Roma 1999, p. 979.

M. Župancic (Archäologie), J. Ferluga (Geschichte), Istrien, in LMA, vol. V, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 701-705.

J. Ferluga, Narentaner, in LMA, vol. V, Stuttgart-Weimar 1999, p. 1023.

Ž. Rapanic, Ragusa, in LMA, vol. VII, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 399-400.

Ž. Rapanic, Split, in LMA, vol. VII, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 2127-2128.

Ž. Rapanic, L. Steindorff, T. Raukar, Zadar, in LMA, vol. IX, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 438-440.

A cura di Pierozzi, D.

Di: Garzaniti M.
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