Ludmila

Ludmila, Santa Ludmila Přemyslovna Sec. VIII-X

Il Lexikon des Mittelalters (LMA), per quanto riguarda la voce Ludmila (è preferita la forma ceca del nome) si è avvalso della collaborazione di Dušan Treštík (m. 2007), storico ceco che si è occupato a più riprese dei primi esponenti della dinastia premyslide attestati dalle fonti. Breve ma dettagliata biografia di Ludmila, prima santa boema, fondata sulle informazioni contenute nei racconti agiografici. Nata intorno all’860, figlia di un certo Slavibor, capo dei Sorabi (Slavi del fiume Elba), è data in moglie a Borivoj, principe premyslide dei Boemi. Battezzata insieme al marito, è fervente propagatrice della fede cristiana con la collaborazione del clero bavarese. Sopravvissuta al marito e ai figli, Spytihnev e Vratislav, è tutrice dei nipoti, Vacláv e Boleslav durante la reggenza della nuora Drahomira (in particolare, la si ricorda come educatrice di san Vacláv). Treštík evidenzia l’orientamento bavarese di Ludmila come possibile causa di rottura con Drahomira che nel 921 ne architetettò l’assassinio consumatosi nel castello di Tetín per mano di Tuna e Gommon; infine, ricorda la traslatio del corpo della santa, in un primo momento interrato a Tetín, poi, per volere del nipote Vacláv, ormai duca, ricondotto a Praga e sepolto presso l’altare della chiesa di S. Giorgio. Aggiungo, inoltre, che le fonti documentano la presenza del vescovo di Ratisbona Michele in occasione della traslatio. Considerando che la terra boema, appena convertita al cristianesimo, è parte integrante della diocesi bavarese, la partecipazione del presule al rito ha valore giuridico: il riconoscimento della santità da parte dell’autorità ecclesiastica, nel IX secolo, ha luogo attraverso il rito della traslazione officiato dal vescovo. La voce curata da Treštík è chiara e dettagliata; le indicazioni bibliografiche essenziali. La prospettiva della presentazione è prettamente boema, anche se si intuiscono gli intricati legami col ducato bavarese che emergono dalla vicenda narrata dalle leggende agiografiche dedicate a Ludmila.

Nel DEM non compare la voce S. Ludmila.

La martire eppure riveste un ruolo importante se si considera che si tratta della prima santa di origine slava indipendente dal contesto cirillo-metodiano (bisogna tuttavia ricordare che nella leggenda latina Diffundente sole IV, 6 si attribuisce allo stesso Metodio il battesimo della moglie di Borivoj. Il legame con Metodio, presente nella letteratura, ma storicamente non dimostrabile, è funzionale alla costruzione di un nesso tra la Boemia e la Moravia cristiana con il chiaro scopo di presentare la Boemia premyslide come erede politica, ecclesiastica e culturale della cosiddetta Grande Moravia) . Capostipite femminile di una dinastia “santa” e “nazionale”, le sono attribuite le tipiche virtù cristiane della regina evangelizzatrice. Il suo modello di santità ripropone dunque il topos già sviluppato per Clotilde, moglie del franco Clodoveo e per Berta, moglie di Ethelbert del Kent. Santa Ludmila, tuttavia, ha sue caratterictiche specifiche (ad esempio, è martire, è soprattutto educatrice, ha un peso politico molto più amplificato rispetto a Clotilde o a Berta). In altre parole, in Boemia, si rinnova la tradizione della regina santa e la si arricchisce di ulteriori caratteristiche proprio come accadrà con il topos del re santo attraverso la figura di san Vacláv. Rilanciato il topos della regina santa, l’Europa centrale e orientale dei secoli successivi guarderà proprio a Ludmila nel tracciare i caratteri di una nuova serie di mulieres suadentes (ricordiamo Doubravka Premyslide, moglie di Mieszko Piast; Gisela-Adelaide, madre di santo Stefano di Ungheria; santa Olga, madre di Svjatoslav di Kiev).

Il caso di Ludmila è inoltre assolutamente importante perché, allo stesso modo di Vacláv, le testimonianze agiografiche sono latine e slavo-ecclesiastiche: testimonianza preziosa che garantisce nella Boemia del IX-X secolo la compresenza di tradizione liturgica e letteraria latina e slava (accertato centro di cultura letteraria slava sorse nel monastero benedettino dei santi Maria e Giovanni Battista sul fiume Sázava; 1032/33-1096/97; Breve “revival” della chiesa boema di tradizione slava sotto Carlo IV: monaci croati sono invitati a Praga per “ricostruire” la tradizione slavo-ecclesiastica in Boemia).

Di: Betti M.
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