Praha Sec. VII-XV
Sviluppatasi sulle rive della Moldava (in ceco Vltava), fin dal X secolo la città di Praga (ceco Praha) diventò sede della dinastia boema dei Přemyslidi e importante crocevia del commercio internazionale. Alla fine del x secolo divenne sede episcopale e nell’xi secolo l’antica rotonda, dedicata a san Vito, fu trasformata in una cattedrale di stile romanico, con la dedicazione a Venceslao e Adalberto. Se fra l’xi e il xii secolo principi e re si stabilirono nella collina sovrastante di Vyšehrad, inglobata in seguito nella città, la popolazione era distribuita inizialmente in due diverse parti, la Malá Strana (“Piccolo quartiere”) e lo Staré Město (“Vecchia città”). Ai tempi del re e imperatore Carlo iv furono costruiti il palazzo reale, in cui risiedeva la corte, nuove chiese e palazzi in stile gotico, la Nuova città, che aveva una propria organizzazione e adottò il diritto di Magdeburgo, una nuova cinta muraria e il famoso ponte Carlo, divenuto simbolo della città (1357). In quegli anni nella città, diventata una delle più importanti città europee, fu fondata la prima università dell’Europa centro-orientale (1348) (cfr. riquadro 147, p. 282). Molte distruzioni avvennero all’epoca delle rivolte hussite e delle guerre di religione. Nel 1523 il sovrano Luigi Jagellone tentò di unificare l’amministrazione della città, ma la riforma si realizzò solo nel 1784 ai tempi dell’imperatore Giuseppe ii, quando alla città furono aggiunti il quartiere ebraico (Josefov) e Vyšehrad. Sotto gli Asburgo (1526-1918) la città riprese a svilupparsi, arricchendosi di monumenti e iniziando il processo di industrializzazione. La ricca storia culturale, artistica e letteraria della capitale boema, a cominciare dall’epoca di Rodolfo ii (1552-1612), imperatore mecenate e appassionato di occultismo, è stata immortalata nel saggio-romanzo Praga magica (1973) di A. M. Ripellino.
Bibliografia: lma (1977-99, s.v., a cura di I. Hlaváček); P. Demetz, Praga d’oro e nera. Scene dalla vita di una città europea, Palermo 2001.