Sec. XVIII
Fra il 1773 e il 1774 la regione del basso Volga fu sconvolta da una vasta rivolta capeggiata da un cosacco, destinato a diventare leggenda grazie al romanzo di A. S. Puškin La figlia del capitano (1836). Il capo della rivolta era Emel’jan Ivanovič Pugačev (1740 ca.-1775). Figlio di un piccolo proprietario terriero, Pugačev intraprese la carriera militare combattendo più volte al servizio del suo paese, fino al congedo giunto per invalidità e in seguito al quale si ritirò dall’esercito. Ribellandosi alle profonde ingiustizie sociali che caratterizzavano la Russia di Caterina II, spacciatosi per il redivivo zar Pietro III, consorte di Caterina, organizzò la rivolta, forte anche della sua appartenenza al corpo dei cosacchi, coinvolgendo popolazioni di etnia e religione diverse. Questa assunse ben presto i caratteri di una rivoluzione sociale antimperiale e il governo della zarina, che aveva sottovalutato la rivolta, dovette impiegare forze imponenti per reprimere il tumulto. Vi riuscì solo dopo oltre un anno e a costi umani elevatissimi. L’avventura di Pugačev finì il 10 gennaio 1775 quando, dopo essere stato catturato dai suoi stessi uomini mentre si apprestava a varcare gli Urali, fu giustiziato per squartamento a Mosca.
Bibliografia: M. Natalizi, La rivolta degli orfani. La vicenda del ribelle Pugačëv, Roma 2011.