Граждaнский шрифт Sec. VIII-X
Con la riforma dell’alfabeto (1708) promossa da Pietro i, fu adottata la cosiddetta “scrittura civile” (graždanskij šrift). Il nuovo alfabeto era caratterizzato da un diverso disegno delle lettere, ispirato a quello dell’antiqua latina, da una diversa composizione (furono esclusi una decina di grafemi) e dall’assenza dei segni sopralineari. L’alfabeto si conservò in questa forma fino al 1918, quando una nuova riforma portò a una sua ulteriore semplificazione. I libri ecclesiastici continuarono invece a essere stampati con il vecchio alfabeto (kirillica), che dal 1708 conservò una finalità esclusivamente ecclesiastica. La nuova scrittura si colloca nel più ampio contesto della riforma in ambito educativo che diede il via al processo di laicizzazione della cultura russa.
Bibliografia: A. Marshall, Pietro il Grande e la Russia del suo tempo, Bologna 1999; L. Hughes, Peter the Great and the West: New Perspectives, New York 2001.