South Slavs Südslaven Sec. VI
Sugli Slavi meridionali è disponibile in LMA (Südslaven) la breve trattazione di S. Ćirković, con un taglio più storico che archeologico, che però mette scarsamente in rilievo il ruolo di Bisanzio, del Sacro Romano impero e di Venezia nel processo di integrazione degli slavi meridionali alla cultura mediterranea. Si rimanda sia alle singole tribù o alle federazioni tribali, che si diffusero fino a Creta e al Peloponneso, fra cui ricordiamo i Narentani (Narentaner) e i Melingoi, sia alle singole aree della Serbia, Croazia, Bosnia, Bulgaria, Macedonia. Sugli Slavi meridionali si conservano le prime testimonianze sostanzialmente di origine bizantina (V-VII secc.), che ha recentemente esaminato F. Curta nella sua monografia (F. Curta, The Making of Slavs: History and Archaeology of the Lower Danube Region c. 500-700, Cambridge 2001, pp. 36-119). In area slavo-meridionale, penetrando nei limes dell’impero romano le popolazioni slave entrarono in contatto sia con le popolazione valacche, albanesi, dalmate e greche, cambiando radicalmente la storia dei Balcani. Mentre in LMA si mettono chiaramente in evidenza queste trasformazioni (cf. Albanien, Vlachen, ma anche Valachei e Moldavien), più angustamente nazionale è la lettura nelle medesime voci in DEM (Albanesi, Valacchia, Moldavia).
Bibliografia
J. C. Cheynet, Macedoni, in DEM, vol. II, Roma 1998, pp. 1096-1097.
P. Soustal, Makedonien, in LMA, vol. VI, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 152-154.
J. Ferluga, Melingoi, in LMA, vol. VI, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 494-495.
J. Ferluga, Narentaner, in LMA, vol. VI, Stuttgart-Weimar 1999, p. 1023.
S. Ćirković, Südslaven, in LMA, vol. VIII, Stuttgart-Weimar 1999, pp. 283-285.
A cura di D. Pierozzi