Slavi

Slavs Slaven Sec. VIII-X

La voce Slavi (DEM) di A. Gieysztor è articolata in diverse tematiche: protopatria, migrazioni, formazioni dei gruppi, mentre solo brevemenete si descrivono i caratteri della civiltà, cristianizzazione. Si fa solo un breve cenno all’etimologia della radice slav- e al suo uso nella forma sklav-, che viene indicata come veneziana (sic!) e non greco-bizantina. Riguardo alla protopatria si offrono solo due diverse teorie, ma mentre vi sono almeno tre teorie principali (orientale, occidentale e danubiana). Non si fa cenno al paganesimo slavo. Si offre una cartina solo con gli slavi occidentali e un’estensione assai ipotetica della Grande Moravia, né alla questione del matriarcato. Ci si concentra sulla Moravia e sulle teorie a proposito della Moravia, primo stato slavo, citando solo Chropovsky! Non si fa riferimento a termini ormai diffusi, soprattutto in Italia, di “Slavia latina” e “Slavia ortodossa”. Nella versione italiana la voce è stata arricchita di errori: a Est gli slavi parlano il russo! Fra gli errori di traduzione e le sviste segnaliamo: la prima lingua letteraria slava è lo “slavone”. In Italia la forma corrente è “paleoslavo” o “antico slavo-ecclesiastico”. Fra gli errori di stampa: Kołobrzeg diventa Kotobrzeg. La bibliografia è in maggioranza in polacco. Non si cita nemmeno l’opera di F. Dvornik. Il Conte, fra i pochi volumi disponibili in italiano, è citato come Comte!

La voce Slaven (LMA) di N. Kersken si concentra soprattutto sulla società slava, prima della formazione degli stati e sull’immagine degli slavi nel medioevo con riferimenti ai lemmi, che presentano le fonti sulla prima civiltà slava. La presenza di numerosi slavi nei mercati di schiavi nel Mediterraneo produsse la sostituzione del termine servus già nel corso del X sec., come testimoniano anche le lingue occidentali moderne (cf. Sklave in LMA).

Entrambe le voci sono insufficienti nella presentazione delle caratteristiche della civiltà slava, anche se LMA tratta le diverse questioni alle singole voci.

Riguardo al paganesimo slavo si può leggere la voce Polytheistisches Religion (ambito slavo) di J. Banaszkiewicz, che fa riferimento alle varie fonti greche, latine e slave, che tuttavia non ci consentono di ricostruire il pantheon slavo. E’ difficile, in particolare ricostruire le peculiarità della storia economica dell’Europa centro-orientale (v. infra), anche perché mancano o sono insufficienti importanti voci di raccordo sugli ambienti naturali. In LMA il lemma Wald (bosco) non considera il mondo slavo, mentre manca del tutto la voce steppa! Certamente in LMA si considera lo sviluppo dell’agricoltura nelle diverse aree dell’Europa (Bauer, Bauertum), a cui si aggiungono numerose voci specifiche. Del tutto ignoto rimane, però, l’arte della caccia e della pesca nel mondo slavo. Il mondo slavo, in particolare l’area russa, ricompare a proposito della produzione delle pellicce e della loro esportazione (Pelze). Si procede analogamente per aree geografiche (o nazioni) anche riguardo alle forme di insediamento (Dorf). Per la Rus’ si fa riferimento a Siedlung, ma al lemma non se ne parla! Si descrivono le forme dell’abitazione contadina (Bauernhaus), ma solo con riferimento generico all’Europa orientale, in modo piuttosto insoddisfacente. Si rimanda alle forme di abitazione in generale (Hausformen), in cui non si trova alcuna notizia! In DEM si procede molto più schematicamente distinguendo l’occidente europeo (sostanzialmente la Francia), da Bisanzio (Contadino, cf. anche Agricoltura).

Di: Garzaniti M.
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