Sec. VII-XV
L’università carolina di Praga, fondata da Carlo IV (1348), comprendeva sul modello dell’università di Parigi le facoltà di Teologia, Diritto, Medicina, Filosofia e Arti ed era divisa in quattro nazioni, boema, polacca, sassone e bavarese, diventando ben presto l’ateneo più rinomato dell’Europa centrale con un migliaio di studenti. Con la secessione delle nazioni tedesche (1409) iniziò il processo di boemizzazione a cui seguì l’adesione al movimento hussita (cfr. cap. 22). Sotto gli Asburgo fu fondato il Collegio gesuitico Clementinum (1556), che dopo la Guerra dei trent’anni si fuse con l’università carolina (1654) in cui furono fondate nuove facoltà. Dopo lo scioglimento dell’ordine dei gesuiti fu statalizzata (1773). Nel XIX secolo, dopo l’imposizione della lingua tedesca, che sostituì il latino, l’ateneo sotto la spinta del movimento nazionale ceco si divise in un’università tedesca e una ceca (1882) che si svilupparono nella nuova Cecoslovacchia, finché al termine del secondo conflitto mondiale l’università tedesca fu chiusa (1946). Sotto il regime socialista, durante la “primavera di Praga” (1968), e vent’anni dopo con la “rivoluzione di velluto” (1989), studenti e professori universitari praghesi giocarono un ruolo importante nei cambiamenti della società ceca.
Bibliografia: Dějiny Univerzity Karlovy, i-iv, Praha 1995; lma (1977-99, s.v. Prag, a cura di I. Hlaváček).