Veleti

Sec. VII-XV

A lungo si conservò il paganesimo nelle terre prospicienti il mar Baltico fra l’Elba e l’Oder, già combattuto al tempo della rivolta contro gli Ottoni (983) (cfr. cap. 13, par. 5.1). Le diverse tribù slave che erano coalizzate sotto l’egida dei veleti (o lutizi) nel corso dell’XI secolo furono indebolite da continui scontri tribali che resero più facili le spedizioni dei duchi sassoni. Nel 1147 fu organizzata la “crociata vendica”, guidata da Enrico il Leone e da Alberto l’Orso di Brandeburgo e in seguito sostenuta dal re Valdemaro i di Danimarca. Nella sua campagna di conquista il re danese guidò la spedizione che distrusse il tempio di Sventovit ad Arkona (1169), segnando sostanzialmente la fine del paganesimo slavo. Proseguì intensamente il processo di cristianizzazione e germanizzazione delle popolazioni e la colonizzazione del territorio. Ancora nel Quattrocento, tuttavia, erano designate “città vendiche” i centri di Lubecca, Amburgo, Lüneburg, Rostock, Wismar e Stralsunda. Ancor oggi si definisce “paese dell’Hannover vendica” (Hannoversches Wendland) una zona orientale della Bassa Sassonia, dove fino al xviii secolo si parlavano forme residue di dialetti slavi. 

Bibliografia: N. Blomkvist, The Medieval Catholic World-System and the Making of Europe, Leiden- Boston (ma) 2004; Enrico di Lettonia, Chronicon Livoniae, a cura di P. Bugiani, Livorno 2005.


Di: Garzaniti M.
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