Sec. X-XI
Gran principe della Rus’ di Kiev, Vladimir (Volodiměrŭ, 960 ca.-1015) ebbe un importante ruolo nella storia dell’Europa orientale. Di stirpe variaga (normanna), figlio del principe Svjatoslav (†973) crebbe a Kiev e ancora fanciullo ricevette dal padre il principato di Novgorod. Alla morte del padre, salito al trono il fratello Jaropolk, Vladimir evitò lo scontro diretto, fuggendo in Scandinavia. In seguito tornò in patria, riuscendo dapprima a insediarsi nuovamente a Novgorod; poi, fatto uccidere il fratello (980), si impossessò della capitale. Nei primi anni di regno, che precedono la conversione, Vladimir cercò di consolidare e ampliare il suo principato. Nell’ultimo quarto del IX secolo la Rus’ di Kiev, grazie alla sua posizione geografica, era venuta a contatto con le principali religioni monoteiste, in particolare, grazie ai molteplici legami politici e commerciali stretti da tempo con Bisanzio, con l’impero bulgaro e con il cristianesimo bizantino. Quest’ultimo era già diffuso nella Rus’, soprattutto fra i variaghi, che erano stati al soldo di Bisanzio, e fra i mercanti, che si recavano spesso a Costantinopoli. Era inevitabile, dunque, che la scelta di Vladimir si orientasse verso Costantinopoli. Riguardo al battesimo di Vladimir, comunque, le fonti sono contraddittorie. Il gran principe sarebbe stato battezzato a Kiev da un prelato bizantino (Teofilatto di Sebaste?), probabilmente nel giorno dell’Epifania del 988, prendendo il nome cristiano di Basilio. La Pasqua successiva, dopo il previsto periodo di catecumenato di quaranta giorni, anche il popolo sarebbe stato battezzato sulle rive del Dnepr (persino con la violenza, probabilmente per la resistenza pagana). La conversione al cristianesimo bizantino accelerò certamente la fusione dell’aristocrazia variaga con la maggioranza slava, sviluppò più profondi legami con Costantinopoli e pose le premesse per la diffusione del cristianesimo nelle terre che occupavano, o avrebbero in futuro occupato, gli slavi orientali. Se in un primo momento la cristianizzazione era affidata al clero greco, giunto nella Rus’ insieme alla principessa Anna, ben presto, quando, agli inizi dell’xi secolo, contingenti della Rus’ parteciparono alla guerra dei bizantini contro i bulgari, subentrarono esponenti del clero bulgaro che introdussero la liturgia slava, già saldamente radicata in Bulgaria, stringendo i vincoli della Rus’ con gli slavi eredi dell’opera evangelizzatrice di Costantino-Cirillo e Metodio. Riguardo, comunque, alla diffusione del cristianesimo e all’organizzazione di una gerarchia ecclesiastica nella Rus’ di Kiev abbiamo scarse notizie, anche se è generalmente accettato che la Chiesa russa fin dagli inizi dipese da Costantinopoli. L’adesione al cristianesimo bizantino non precluse affatto i rapporti con il mondo germanico e con la stessa sede di Roma, con cui vi furono scambi di ambascerie. La fonte principale per la biografia di Vladimir è la Cronaca degli anni passati, che comunque deve sempre essere esaminata criticamente, alla luce delle altre fonti slave, greche, latine, armene e arabe.
Bibliografia: A. Poppe, The Political Background to the Baptism of Rus’: Byzantine-Russian Relations between 986-89, in “Dumbarton Oaks Papers”, xxx, 1976, pp. 195-244; D. S. Lichačev (a cura di), Povest’ vremennych let, Sankt-Peterburg 19992, in particolare pp. 49-90, 316-57; sulla Rus’ nei primi secoli cfr. la raccolta di saggi di A. V. Nazarenko, Drevnjaja Rus’ na meždunarodnych putjach. Meždisciplinarnye očerki kul’turnych, torgovych, političeskich svjazej ix-xii vekov, Moskva 2001.