Letterato e Slavista serbo, che nei ripetuti viaggi e soggiorni in Serbia, Croazia, Montenegro e Dalmazia raccolse il materiale per numerose sue opere di cui la più rilevante è la traduzione del Nuovo Testamento (1847) in serbo.
Biografia
Letterato serbo nato in Bosnia nel
1787, pur essendo di origine umilissima, raggiunse sin da giovane un
grado di cultura eccezionale per l'ambiente e le condizioni del tempo. A
Vienna conobbe lo slavista J. Kopitar, che determinò l'indirizzo della
sua attività, e cioè il rinnovamento della cultura del popolo e della
lingua parlata. Per raggiungere questo scopo, Karadžic completò la sua
cultura con viaggi e soggiorni in Russia e in Germania, ove si laureò in
filosofia e dove, fra altri, conobbe Jakob Grimm, che premise una
prefazione all'edizione tedesca della sua grammatica serba (Kleine
serbische Grammatik, 1824). Nei ripetuti viaggi e soggiorni in Serbia,
Croazia, Montenegro e Dalmazia raccolse il materiale per il suo Lexicon
Serbico-Germanico-Latinum (1818) e per la fondamentale raccolta dei
canti popolari serbi (Srpske narodne pjesme, 1823-33), dei racconti e
dei proverbî. Un posto a sé nell'opera di Karadžic occupano la
traduzione del Nuovo Testamento (1847) e alcuni scritti storici ed
etnografici. Le sue innovazioni ortografiche e grammaticali ebbero
presto successo presso i giovani, ma l'introduzione ufficiale delle
stesse trovò forti ostacoli, specie fra il clero, e avvenne solo nel
1868.