Ultimo aggiornamento: 11 maggio 2021
Fin dal medioevo, Venezia munì di mura, torri e castelli i porti che
andavano via formando, a partire dalla costa orientale dell’Adriatico, le rotte
privilegiate e protette del suo crescente dominio commerciale.
Nel corso del tempo, la
macchina del potere marittimo veneziano, in aggiunta alle sistemazioni
portuali, richiese infrastrutture tecniche per l’assistenza alle navi e così, a
fianco dei porti e delle mura difensive, vennero realizzati anche cantieri
navali. Zara, perno del dominio veneziano nell'area adriatica, fu il prototipo
di queste città- fortezza portuali.
Affidata a due studiosi impegnati in differenti ambiti di ricerca,
l’iniziale indagine sull'arsenale di Zara del 1572 si è trasformata in un
lavoro a tutto campo sulla storia della città tra il XV e il XVIII secolo,
condotto attraverso un vasto ed accurato scavo archivistico. Il volume rende
nuovamente visibile ciò che a Zara è stato cancellato o pesantemente
modificato: bastioni, cortine, porte, strutture portuali e infrastrutture
logistiche. La
capitale della Dalmazia veneziana riappare come una piazzaforte imprendibile:
un porto sicuro protetto dalle porporelle e dalle fortificazioni, una
città murata dotata di officine e laboratori per le manutenzioni navali e di
capaci magazzini per il supporto logistico alle navi, alla fortezza ed alle
guarnigioni della base navale fortificata.
A completare e arricchire i contenuti dell’opera si aggiungono
un’ampia appendice sulle fonti archivistiche conservate presso l’Archivio dei
Frari a Venezia ed un repertorio bibliografico relativo alle pubblicazioni
dedicate a Zara e al suo territorio reperibili presso le principali istituzioni
culturali veneziane.